Agdp intervista il Presidente dell’Istat Enrico Giovannini

Presidente abbiamo in questi mesi una fotografia non incoraggiante del nostro Paese. Quanto incide anche l’incertezza politica?

Enrico Giovannini

La recessione è la più grave nella storia d’Italia perché se accumuliamo i dati negli ultimi cinque anni è una recessione più grave di quella degli anni ’30. Sono dati incontrovertibili. E’ una fase di incertezza complessiva, anche politica. L’incertezza non aiuta né a investire né a consumare. Il deficit 2012 al 3% dovrebbe determinare nei prossimi mesi, secondo i tempi previsti dalle procedure, l’uscita dell’Italia dalle procedure di deficit eccessivi, cosa che non avviene per altri Paesi, tra l’altro gli italiani hanno contribuito pesantemente a realizzare.

 

Per la disoccupazione arriverà un freno?

Sono meno ottimista. Per molti mesi l’occupazione non è diminuita e nonostante questo, il tasso di disoccupazione aumentava perché molte più persone cercavano lavoro. Negli ultimi mesi invece anche l’occupazione è diminuita, segnale che molte imprese, che fino d’allora avevano in qualche modo cercato di reggere, non reggono. Sappiamo bene che c’è sempre un ritardo tra crescita economica, occupazione, disoccupazione , quindi se dovesse continuare la recessione continuerà almeno, come tutti più o meno prevedono, fino alla prima metà del 2013. E’ chiaro che l’occupazione potrebbe calare ancora. Tutte le previsioni sia quelle della Banca d’Italia, le nostre, dello stesso Governo nel DEF aggiornato, prevedevano nel 2013 un tasso di disoccupazione più alto che nel 2012, anche se si prevedeva un recupero.

 

In che modo AGDP, l’Associazione delle Classi Dirigenti e quindi la classe dirigente italiana, può contribuire a questa fase delicata del nostro Paese?

La Pubblica Amministrazione è cruciale non solo perché occupa 3milioni e più di persone ma perché la nostra efficienza determina un pezzo importante dell’efficienza di tutto il sistema. Le condizioni sono molto difficili: i salari sono bloccati da anni e lo saranno ancora, le risorse sono in ristrettezza, però è anche vero che c’è tanta vitalità. L’idea che tutti i dipendenti pubblici siano inefficienti, incapaci è assolutamente lontano dalla realtà. Ci sono delle sacche di inefficienza, altri casi anche di eccellenza internazionale. Io credo che abbiamo il dovere come dipendenti pubblici di impegnarci ancora di più, per contribuire alla crescita e al miglioramento dell’efficienza stringendo i denti. Però almeno che questo ruolo venga riconosciuto anche nell’immaginario collettivo perché non si faccia come si dice di tutta un’erba un fascio.

Si riportano di seguito alcune agenzie di stampa che hanno ripreso l’intervista

ZCZC IPN 211
ECO –/T
CRISI: GIOVANNINI “RECESSIONE GRAVE, OCCUPAZIONE POTREBBE CALARE ANCORA”
ROMA (ITALPRESS) – “La recessione e’ la piu’ grave nella storia d’Italia perche’ se accumuliamo i dati negli ultimi cinque anni e’ una recessione piu’ grave di quella degli anni ’30. Sono dati incontrovertibili. E’ una fase di incertezza complessiva, anche politica. L’incertezza non aiuta ne’ a investire ne’ a consumare.
Il deficit 2012 al 3% dovrebbe determinare nei prossimi mesi, secondo i tempi previsti dalle procedure, l’uscita dell’Italia dalle procedure di deficit eccessivi, cosa che non avviene per altri Paesi, tra l’altro gli italiani hanno contribuito pesantemente a realizzare”. Cosi’ il presidente dell’Istat Enrico Giovannini, intervistato dal sito dell’Agdp (Associazione classi dirigenti delle pubbliche amministrazioni). Quanto al lavoro, Giovannini osserva che “negli ultimi mesi anche l’occupazione e’ diminuita, segnale che molte imprese, che fino d’allora avevano in qualche modo cercato di reggere, non reggono. Sappiamo bene che c’e’ sempre un ritardo tra crescita economica, occupazione, disoccupazione , quindi se dovesse continuare la recessione continuera’ almeno, come tutti piu’ o meno prevedono, fino alla prima meta’ del 2013. E’ chiaro che l’occupazione potrebbe calare ancora. Tutte le previsioni sia quelle della Banca d’Italia, le nostre, dello stesso Governo nel DEF aggiornato, prevedevano nel 2013 un tasso di disoccupazione piu’ alto che nel 2012, anche se si prevedeva un recupero”.
(ITALPRESS).
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26-Mar-13 14:36
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