Agdp intervista il direttore della rappresentanza in Italia della Commissione Europea Lucio Battistotti

L’Unione europea ha ritirato uno tra i premi più prestigiosi al mondo: il premio Nobel per la pace. Una giornata di celebrazioni ma soprattutto di riflessione…

Il mio auspicio è che in Italia, all’interno della comunità scuolastica con allargamento ad altre componenti, si avvii una ampia discussione sul ruolo di scuola – università e ricerca come elementi prioritari e costitutivi dello sviluppo del Paese. Mi piacerebbe che la discussione non sia solo per gli addetti ai lavori, ma che costituisca un elemento di discussione politica sulle strategie che il nostro Paese deve intraprendere per il suo rilancio non solo di tipo economico ma soprattutto culturale e sociale.

Lucio Battistotti

Tra i punti della mission di AGDP c’è anche quello di agevolare e diffondere la conoscenza del processo di integrazione europea, con particolare riferimento al suo impatto sulle istituzioni nazionali ed alle modalità di partecipazione delle Pubbliche Amministrazioni al processo decisionale comunitario. In questo momento quale può essere il contributo?

Il compito delle Rappresentanza della Commissione è quello di informare i cittadini, le istituzioni, gli “stakeholders” e la società civile di quello che accade a livello europeo, puntando in particolare sull’impatto che le decisioni approvate da Parlamento e Stati membri ha sulla vita del Paese. Per questo motivo stiamo cercando di mettere a disposizione, attraverso tutta una serie di iniziative e strumenti, informazioni puntuali, precise e chiare sulle istituzioni dell’Unione europea e il loro lavoro. Ma per fare ciò è indispensabile anche poter “fare squadra” con i nostri interlocutori italiani, ricordandoci che l’Europa e tutto: da Bruxelles al più piccolo comune. In questa prospettiva, l’aiuto che il governo italiano, attraverso le sue strutture e soprattutto attraverso il Dipartimento per le Politiche europee è fondamentale. Non dimentichiamo però anche l’ormai consolidata collaborazione con il Dipartimento per l’Amministrazione pubblica e il Ministro per la
Coesione territoriale e con le amministrazioni regionali e locali. Siamo tutti parte di uno “spazio amministrativo” che non è più solo nazionale ma europeo e il suo funzionamento e i risultati dipendono più che mai dalla nostra capacità di aiutarci reciprocamente. Tutto ciò riveste importanza
non solo per chi già lavora nella pubblica amministrazione ma, ancora di più, per chi vi lavorerà in futuro.

Ecco perché qualche giorno fa abbiamo firmato un protocollo d’intesa con la Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale – SIOI, volto a promuovere la reciproca volontà di collaborare nel settore della formazione, della comunicazione, della diffusione delle pubblicazioni e attività delle
Istituzioni europee e dell’organizzazione di eventi.

Ma la nostra “mission” non è solo comunicare l’Europa in Italia ma anche l’Italia in Europa: la conoscenza reciproca è infatti la chiave del successo di una moderna politica di comunicazione.

Che percezione hanno i cittadini europei della Pubblica Amministrazione?

Nel contesto della crisi, la percezione e la fiducia degli europei e, in particolare, degli taliani
verso tutte le istituzioni è in declino. Lo dimostrano i recenti sondaggi dell’Eurobarometro e quello che abbiamo commissionato all’ISPO di Renato Mannheimer. Tuttavia, la maggioranza ritiene che l’UE faccia bene all’Italia e giudica positivo il suo operato. Pertanto vi è una convinzione ben radicata che ci sia bisogno di più Europa, specie nei campi della politica estera e di difesa, dell’immigrazione, della ricerca e l’innovazione. La stragrande maggioranza degli italiani inoltre chiede un intervento più deciso per l’occupazione e la protezione economica. Vorrei essere chiaro, la pubblica amministrazione ha un ruolo importantissimo da giocare e continuerà ad essere un importante attore nella vita dei cittadini. L’insegnamento però, anche di questa crisi, è che deve fare uno sforzo continuo per diventare sempre più efficiente e a servizio dei cittadini e dell’economia.
Avvicinare le istituzioni ai cittadini è anche uno dei principali obiettivi del 2013 – Anno europeo dei cittadini, voluto fortemente dalla Vicepresidente della Commissione Viviane Reding. In pratica, porteremo questo dialogo diretto in diverse città d’Italia per dibattere di temi che riguardano tutti quali il lavoro, l’ambiente, la sicurezza e la cittadinanza.