Primo Piano L'intervista

Agdp intervista il Presidente dell'Istat Enrico Giovannini

Enrico Giovannini

Presidente abbiamo in questi mesi una fotografia non incoraggiante del nostro Paese. Quanto incide anche l’incertezza politica?

La recessione è la più grave nella storia d’Italia perché se accumuliamo i dati negli ultimi cinque anni è una recessione più grave di quella degli anni ’30. Sono dati incontrovertibili. E’ una fase di incertezza complessiva, anche politica. L’incertezza non aiuta né a investire né a consumare. Il deficit 2012 al 3% dovrebbe determinare nei prossimi mesi, secondo i tempi previsti dalle procedure, l’uscita dell’Italia dalle procedure di deficit eccessivi, cosa che non avviene per altri Paesi, tra l’altro gli italiani hanno contribuito pesantemente a realizzare.

In evidenza
Papa Francesco

Gli auguri di Agdp a Sua Santità Papa Francesco

L’Associazione Classi Dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni (AGDP) rivolge al Santo Padre Francesco i migliori auguri per l’inizio del Pontificato alla guida della Chiesa universale. Un cammino tracciato dalle prime e semplici parole fatto di essenzialità e sobrietà, di povertà e semplicità a cui il Santo Padre darà il suo prezioso contributo per una Chiesa evangelica. Un cammino senza dubbio impegnativo e difficile, ma la sua semplicità ed umiltà avvicinerà i fedeli e laici del mondo.

Presidente Senato e Camera

Agdp: congratulazioni ai Presidenti Grasso e Boldrini

L’Associazione Classi Dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni (AGDP) rivolge al Presidente del Senato, Piero Grasso, e al Presidente della Camera, Laura Boldrini, i migliori auguri di un proficuo lavoro per il bene del Paese.

Altre notizie
Palazzo Chigi

P.A.: al via riordino reclutamento e formazione dirigenti. Procedure concorsi più snelle e più economiche

Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione, Filippo Patroni Griffi, ha approvato in via definitiva, dopo aver acquisito i pareri del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari competenti, un regolamento che attua la spending review in materia di riordino del sistema di reclutamento e formazione dei dipendenti pubblici da parte delle scuole pubbliche di formazione e di disposizioni per il corso-concorso per funzionari e dirigenti pubblici approvati in via preliminare dal Consiglio dei ministri del 22 gennaio scorso. Il regolamento unifica, così come richiesto dal Consiglio di Stato, i due schemi di regolamento su questo tema. Tra le principali novità del regolamento, al primo punto, l'indicazione che a costituire il Sistema unico del reclutamento e della formazione pubblica, sono la SSPA (rinominata Scuola nazionale dell'amministrazione) assieme all'Istituto diplomatico "Mario Toscano", la Scuola superiore dell'economia e delle finanze, la Scuola Superiore dell'Amministrazione dell'Interno – SSAI, la Scuola di formazione e perfezionamento del personale civile della difesa e la Scuola superiore di statistica e di analisi sociali ed economiche.

Anticorruzione

Corruzione: al via le linee guida del comitato dei ministri per il piano nazionale nella P.A.

Il presidente del Consiglio Mario Monti ha riunito il comitato dei ministri per la lotta alla corruzione composto dai titolari dell’Interno, Annamaria Cancellieri, della Giustizia, Paola Severino, e della Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi, a cui ha preso parte il Sottosegretario alla presidenza, Antonio Catricalà. Il comitato ha elaborato le linee di indirizzo per la definizione del piano nazionale anticorruzione che sarà predisposto a breve dal Dipartimento della Funzione Pubblica e al quale dovranno adeguarsi le singole amministrazioni. Si tratta di un ulteriore atto di applicazione della legge approvata nel novembre scorso. Precedentemente erano già stati approvati il decreto legislativo sulla incandidabilità, il testo unico sulla trasparenza della Pubblica Amministrazione e il codice di comportamento dei pubblici dipendenti.

P.A.: approvato decreto su incompatibilità dirigenti per garantire imparzialità

Dirigienti L'atteso decreto legislativo sulle incompatibilità e inconferibilità degli incarichi dirigenziali nella Pubblica Amministrazione, la cui approvazione e' stata più volte rinviata, ha ottenuto il via libera del Consiglio dei ministri. A proporre il provvedimento per attuare la legge anticorruzione è stato il ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione, Filippo Patroni Griffi. La grande innovazione rispetto alla disciplina vigente sta nel fatto che la legge di delega per la prima volta nel nostro ordinamento, considera specificamente gli incarichi dirigenziali e gli incarichi amministrativi di vertice, allo scopo di creare le condizioni per assicurarne lo svolgimento in modo imparziale.

P.A: ok CdM su codice comportamento dipendenti

AGCM

Il Consiglio dei Ministri ha approvato su proposta del ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione Filippo Patroni Griffi, il regolamento contenente il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, "salvo intese". Il codice, emanato in attuazione della legge anti-corruzione (legge n. 190 del 2012), in linea con le raccomandazioni Ocse in materia di integrità ed etica pubblica, indica i doveri di comportamento dei dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni e prevede che la loro violazione sia fonte di responsabilità disciplinare.

Palazzo Chigi

Consiglio di Stato, Giovannini: rigore su incarichi e politica

Più rigore su incarichi extra e attività politica, difesa dell'interesse pubblico dai poteri forti, ponendo un freno, però, a quell'eccesso di formalismo che diventa una zavorra sulla strada della realizzazione di opere pubbliche indispensabili. Nel suo discorso di insediamento, pronunciato in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario, il neo presidente del Consiglio di Stato, Giorgio Giovannini, traccia le direttrici lungo cui la giustizia amministrativa deve muoversi. E parlando alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del premier Mario Monti, tocca subito uno dei temi che di recente ha sollevato più critiche, anche nell'opinione pubblica: gli incarichi amministrativi esterni dei magistrati e la loro partecipazione alla vita politica. Entrambi sono diritti tutelati dalla Costituzione, premette Giovannini, e non vanno "demonizzati". Ma entrambi, presentano "il rischio di legami atti ad attenuare, quantomeno sotto il profilo dell'immagine, l'obiettività di giudizio del singolo magistrato". Per questo "si impone una nuova più rigorosa disciplina" a garanzia dell'imparzialità di giudici chiamati a tutelare, in primo luogo, "l'interesse pubblico" "dalla prevaricazione di poteri privati più forti" e a "preservare un'amministrazione imparziale, trasparente, lontana da ogni sospetto di corruzione o anche solo di prepotenza". Anche questo può servire ad allontanare la magistratura amministrativa e il Consiglio di Stato in particolare, da quella rappresentazione che spesso, anche negli ultimi tempi, li ha descritti "come un intralcio burocratico, un ostacolo alla crescita del Paese, come titolari di privilegi ingiustificati".

Garofoli

Politiche di prevenzione della corruzione e crisi finanziaria, politica e istituzionale

Intervento di Roberto Garofoli, magistrato del Consiglio di Stato e coordinatore della Commissione ministeriale per l’elaborazione di misure per la prevenzione della corruzione, al seminario “La prevenzione della corruzione, pratiche a confronto” organizzato dalla SSPA.
Grazie alla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione per questa importante occasione di confronto dal respiro internazionale. Anche sul tema del contrasto al malcostume politico e amministrativo, il nostro Paese, oggi più che mai, ha un grande bisogno di aprirsi al confronto con le esperienze straniere.
Le odierne criticità, infatti, sono anche il frutto delle gravi inerzie e dei troppo lunghi ritardi del passato, che hanno impedito di intraprendere quelle politiche che altrove sono state avviate per tempo.
Come ci hanno poc'anzi riferito Francois Badie (Presidente del Servizio centrale francese per la prevenzione della corruzione), Rager Watson (Direttore della Commissione Australiana per il contrasto della corruzione) e Francesca Reganatini della Banca mondiale, in altri Paesi, pure afflitti da livelli di diffusione della corruzione pubblica non sempre più allarmanti di quelli nazionali, le politiche di contrasto sono state elaborate ed attuate già da decenni (Australia, Corea del Sud, Francia, Georgia, Stati Uniti, per citarne solo alcuni). Si pensi alla Francia dove una legge anticorruzione, con caratteristiche peraltro abbastanza simili a quelle della nostra l. 6 novembre 2012, n. 190, fu approvata nel 1993 a seguito di scandali e inchieste giudiziarie, per vero non più gravi, quanto a dimensioni e portata sistemica, dei fatti accertati, nello stesso torno temporale, nella Tangentopoli italiana; da noi, tuttavia, non c’è stata, allora, analoga reazione delle forze politiche e istituzionali, probabilmente convinte che fosse sufficiente la risposta repressiva affidata al contrasto di tipo giudiziario.

Il libro del Mese
Libro del mese

IGITUR – L’economia può fare a meno di Dio?

La finanza è stata la causa della crisi globale. La sua egemonia le ha consentito di sconfinare da quei limiti che avevano permesso per tanto tempo di essere ausilio allo sviluppo. La sua fisionomia è cambiata. Essa è diventata la misura di se stessa. Il suo obiettivo è produrre denaro con altro denaro. Viene maneggiata per procurare ricchezza, attraverso operazioni e strumenti artatamente creati a tale scopo. E’ cresciuta a dismisura, a tal punto da avere smarrito il senso della sua funzione. E’ divenuta lo spazio sacro capace di attirare l’attenzione degli stregoni dell’economia, l’eldorado che consente alti guadagni, acquistando e vendendo carta. I suoi rappresentanti sono convincenti e persuasivi. Le leggi per imbrigliarla e darle un assetto più regolato e trasparente sono state abolite. La deregolamentazione ha ampliato la sua libertà di azione. Le transazioni sono aumentate e i guadagni schizzati alle stelle. Gli Stati sono intervenuti a salvataggio non delle vittime ma delle banche, responsabili di quanto era accaduto, con fiumi di liquidità. Il sistema finanziario, tonificato da questo sostegno, è ripartito all’attacco, scagliandosi contro i debiti sovrani dei paesi periferici dell’Eurozona. I Governi, succubi dei mercati, ripetono il solito motivo: la necessità di sacrifici, richiesti sempre ai soliti cirenei e mai ai responsabili. Occorre mutare la logica che sta dietro l’economia, recuperandone il senso originario, e cioè essere al servizio dell’uomo. La morale è il pilastro su cui fondarlo. Una morale che deve trovare al di fuori di sé le ragioni della sua legittimazione. Non una morale soggettiva, in base alla quale tutto sarebbe accettabile. Se fosse questo criterio, ogni comportamento sarebbe moralmente plausibile e quindi arbitrario. Occorre stabilire criteri morali condivisi, che impegnano coloro che vi aderiscono. La morale impone la ricerca della verità. Questa operazione richiede la fissazione di un collante comune. Le religioni possono assolvere questa funzione? La parola di Dio, contenuta nelle Scritture, può rappresentare la pietra d’angolo su cui ancorare questa morale? La scrittura accredita un’economia che rappresenta gli interessi di coloro che sono graditi agli occhi di Dio, come il povero, lo straniero, l’emarginato ed esprime un ordine che esclude lo sfruttamento e l’avidità. La ricchezza deve essere distribuita in modo equo. L’economia può arrecare grandi vantaggi all’unanimità se recupera la dimensione etica, dove la persona assume un rilievo fondamentale. Andiamo verso il futuro e cerchiamo nuove strade, per intraprenderle occorre avere coraggio. Duc in altum!