Workshop “Rapporti politica amministrazioni imprese”

Verso un nuovo modello di rapporti tra politica, impresa e pubblica amministrazione

Lo scorso 28 marzo si è svolto presso la School of Government della LUISS- Guido Carli il workshop “Verso un nuovo modello di rapporti tra politica, impresa e pubblica amministrazione”,un incontro, tenuto “a porte chiuse” per facilitare un confronto franco e informale, finalizzato allacomprensione della realtà della Pubblica Amministrazione italiana, dei suoi recenti sviluppi, dellapresente situazione e dei possibili scenari futuri. Al workshop hanno preso parte esponenti della Pubblica Amministrazione italiana e europea, del settore privato e della politica: SimoneBaldelli,Vice Presidente del Gruppo PDL Camera; Carlo D’Orta, Consigliere Camera dei Deputati; Luigi Fiorentino, Segretario Generale AGCM; Oriano Giovanelli, Deputato del Partito Democratico; Antonella Marino, case handler European Commission DG Information Society and Media; Riccardo Nobile, Segretario Generale Provincia Monza; Fabrizio Sadun, Capo delleRelazioni Istituzionali dell’UNICREDIT in Italia, Germania e Austria; Giovanni Tria, Presidentedella Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione. Moderatori dell’incontro Giovanni Savini,Vice Capo di Gabinetto del Ministro per i Rapporti con il Parlamento e Vice Presidente AGDP, e Andrea Gumina, LUISS Alumni Network. Sono, inoltre, intervenuti membri dell’AGDP e della LUISS Alumni Network, tra i quali Francesco Tufarelli e Ruggero Parrotto, nuovo Presidente dell’Associazione Laureati LUISS.

 

Giovanni Savini

Giovanni Savini

Giovanni Savini ha presentato le riflessioni e proposte dell’AGDP. Ha, in primo luogo,ricordato l’importanza della PA per l’intero “sistema Paese” ed ha evidenziato le difficoltà chestanno attraversando le interazioni tra Amministrazione, politica e imprese, spesso oramai nonvirtuose ed anzi caratterizzate da una certa “viscosità”. Sono, infatti, sempre più frequentireciproche “invasioni di campo” e fenomeni quali: commistione tra politica e Amministrazione (conconseguente spoil system e precarizzazione della dirigenza pubblica), “cattura del regolatore”, rentseeking, distorsione dei meccanismi di mercato e corruzione. Diventa, quindi, fondamentale trovaredelle soluzioni per intervenire su questa situazione e rilanciare lo sviluppo del sistema paese, coninterazioni che siano basate, in primo luogo, su maggiore trasparenza. Può essere anche utile prendere spunto dalle realtà straniere, come ad esempio la legislazione sul lobbying negli StatiUniti, basata sulla registrazione in apposito registro dei lobbisti e su un severo sistema di sanzioni, ma occorre sempre contestualizzare queste good practices nella realtà giuridica, economica e socioculturale italiana. Le proposte dell’AGDP, che potrebbero essere operativamente messe in atto, sono: nella sfera Amministrazione e politica, per evitare la “politicizzazione della PA”, nuovi sistemi di valutazioni affidabili e trasparenti, che siano la base per gli avanzamenti di carriera, limitazione dello spoil system e della precarizzazione della dirigenza; nelle interazioni tra Amministrazione e imprese, per rendere più trasparenti tali rapporti, un confronto continuo,trasparente e che assicuri la parità tra i soggetti privati, realizzabile ad esempio con dei “tavolitecnici permanenti”; infine, nei rapporti tra politica e imprese, contesto complicato da disciplinare,una soluzione potrebbe essere quella di un maggiore “controllo democratico”, magari prendendo spunto da alcune pratiche diffuse all’estero, quali siti di consultazione delle proposte normative eattività di notice and comment.

Su queste riflessioni e proposte si è articolato il successivo dibattito, incentrato su analisi delle problematiche, valutazioni dell’odierna realtà della Pubblica Amministrazione ed eventuali soluzioni. È emerso come sia fondamentale comprendere le caratteristiche dei tre attori, Amministrazione, politica e imprese, sulla scena dell’odierna società. La PA rappresenta lostrumento con il quale mettere in atto il fine, che deve essere indicato dalla politica. Se la gestione viene orientata in questo senso, si può raggiungere facilmente l’obiettivo, viceversa si cade nello spoil system, si va oltre il principio di legalità e si dimentica la fondamentale importanza del know how dei tecnici e del controllo. Le riforme degli ultimi anni non hanno risolto i problemi più complessi; ad esempio rimane non ben definito il ruolo del datore di lavoro nella PA, l’interlocutore per i dirigenti dell’Amministrazione Pubblica, che inoltre hanno subito dei processi di precarizzazione, non utili albuon svolgimento della loro funzione manageriale. Inoltre, non si sono attuati corretti processi divalutazione dei servizi, argomento delicato soprattutto dal punto di vista dei cittadini e delleimprese. Perciò, viene ritenuta fondamentale una nuova educazione alla valutazione e necessario lo snellimento della regolazione, in vista anche del federalismo. Rappresentano, infine, un freno al buon funzionamento dei processi amministrativi i tagli lineari di spesa.

Si avverte una generale crisi di identità delle amministrazioni centrali dello Stato, che hanno perso il senso della loro missione e si sono indebolite nella governance. Tutto questo si somma all’indebolimento delle strutture, alla precarizzazione ed alla mancanza di nuovi ingressi e nuove energie. Inoltre, appare mancare l’apporto fattivo del settore privato, che dovrebbe fungere damotore di sviluppo e soggetto per la ricerca, mentre anche la politica è cambiata radicalmenterispetto al passato, mancando la progettualità e l’ottica di lungimiranza, che spesso ha invecelasciato il posto all’uso improprio dell’Amministrazione da parte della politica. La stessaconnotazione si avverte nel rapporto tra Amministrazione ed imprese, che cercano sempre di più lapolitica per accreditarsi nelle attività gestite dalla PA. La Pubblica Amministrazione rappresenta il 20% del PIL italiano,  se incrementasse la sua produttività anche solo del 10%, ciò influirebbe positivamente sul PIL di due punti. Si assiste, però, a iniziative di riforma spesso slegate tra loro, come la riforma del dlgs 150 o quella della digitalizzazione, della contabilità e del bilancio pubblico e, infine, quella del federalismo. Queste riforme, pur essendo necessarie al raggiungimento dell’incremento della produttività, se attuate separatamente una dall’altra, non porteranno i risultati sperati. Rimane inoltre forte il problema della corruzione, con particolare riferimento agli appalti pubblici. Trasparenza, chiarezza delle procedure, buona politica, tavoli di confronto e attività di controllo, sembrerebbero le risposte concrete e le soluzioni reali alla situazione odierna. Inoltre, è stata avanzata una proposta sul reclutamento, non necessariamente a tempo indeterminato, di young professionals, che attualmente sono troppo spesso relegati al ruolo di stagisti, non adeguato alle loro capacità e conoscenze, e che potrebbero essere una preziosa risorsa. Si è ipotizzato di regolamentare l’apporto dei giovani professionisti tramite un concorso e una borsa di studio, da erogare nel periodo dell’attività.

Un apporto fondamentale, durante la discussione, è stato dato dall’analisi della dimensione europea e da quella di paesi come Austria e Germania. Riguardo all’UE, l’attività amministrativa èbasata sull’adozione di un severo codice etico e su principi, quali quello di proporzionalità, grazie al quale è possibile valutare se un’azione è necessaria e a quali livello si deve procedere, evitando interventi non necessari. Inoltre, il dialogo tra le imprese e l’Amministrazione è costante e deve seguire determinate procedure volte a rendere efficace e coerente la realizzazione delle politiche. Anche paesi come Germania e Austria hanno una forte cultura dell’Amministrazione pubblica, basata su professionalità e competenza, e hanno realizzato un sistema non dissimile da quello dell’Unione Europea, dove nella partnership tra Amministrazione ed imprese non esistono avversari, ma portatori di interessi, che collaborano in forza della loro credibilità. Sia a livello comunitario che di singoli paesi europei sono, inoltre, ampiamente diffuse pratiche di consultazione delle proposte normative e attività di notice and comment.

Dall’incontro è, infine, emerso come il nostro sistema necessiti di un nuovo slancio,soprattutto verso il “merito”, e che il confronto su questi temi debba svolgersi al di là delle convenienze tra le parti. A tal fine, anche dai rappresentanti del mondo politico sono state auspicate nuove occasioni di confronto, per avanzare proposte condivise ed esaminare i problemi con la stessafranchezza dell’incontro svolto. È stata, inoltre, da tutti evidenziata la necessità di una nuova cultura dell’Amministrazione, con una PA che investa sugli amministratori per diffondere buona politica dell’Amministrazione, non lasciando che questa sia vista da cittadini e imprese solo come strumento di impaccio da dover aggirare o demolire. Ciò, infatti, rischierebbe di avere un impatto molto negativo anche sulla crescita del Paese. Occorre, invece, migliorare la PA, in particolare i metodi di valutazione delle performance, ristabilendo un nuovo “patto di fiducia” con i cittadini, secondo i principi di efficienza e trasparenza.

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