Agdp intervista il Presidente della Scuola Nazionale dell’Amministrazione Giovanni Tria
Presidente Tria, il 9 luglio scorso è entrato in vigore il Decreto del Presidente della Repubblica
riguardante il riordino del sistema di reclutamento e formazione dei dipendenti pubblici e delle
scuole pubbliche di formazione. La SSPA è diventata SNA, Scuola Nazionale dell'Amministrazione.
Un provvedimento che parte dalla spending review, ma costituisce una riforma organica dell'intervento
pubblico in questo settore?
Spesso si collega la spending review ad una serie di provvedimenti orientati esclusivamente alla riduzione
della spesa del settore pubblico. L’emanazione del decreto 70/2013, che introduce il “Sistema unico del
reclutamento e della formazione pubblica”, prova che possono essere varate riforme che, incidendo su aspetti
istituzionali e organizzativi della P.A., migliorano al tempo stesso sono in grado di accrescere la produttività
della P.A, assicurando al tempo stesso una riduzione dei costi del servizio offerto e un miglioramento della sua qualità.
Il Sistema unico include le principali scuole di formazione pubblica, quali la Scuola Nazionale dell’Amministrazione, l’Istituto diplomatico “Mario Toscano”,
la Scuola Superiore dell’economia e delle finanze, la Scuola superiore dell’amministrazione dell’interno, il Centro di formazione della
difesa e la Scuola Superiore di statistica e di analisi sociali ed economiche.
La riorganizzazione del sistema delle Scuole di formazione pubblica risponde a esigenze di coordinamento degli
indirizzi e delle iniziative formative, di razionalizzazione trasversale nell’impiego delle risorse allo scopo di
evitare duplicazioni di spesa e azioni formative non mirate, contradditorie o poco incisive. Il Sistema unico
costituisce il punto di riferimento principale al quale le amministrazioni statali e gli enti pubblici non economici
devono rivolgersi per la formazione del proprio personale. Le categorie del personale pubblico che sono escluse, in
quanto non rientranti del Sistema unico della formazione, riguardano i magistrati, gli avvocati e procuratori dello Stato,
il personale militare e le forze di polizia.
Il Dipartimento della Funzione Pubblica ha avviato, su disposizione del ministro della Pa e Semplificazione Gianpiero D'Alia,
un monitoraggio per verificare lo stato di applicazione nell'anno 2012 della legge 214/2011 - d.P.C.m. 23 marzo 2012, che fissa
un tetto agli stipendi di dipendenti e collaboratori delle pubbliche amministrazioni statali, ponendo come limite la retribuzione
del Primo Presidente della Corte di Cassazione. Nella circolare trasmessa alla Presidenza del Consiglio, a Ministeri, agenzie
fiscali, Corte dei Conti, Consiglio di Stato, Avvocatura dello Stato, agli enti pubblici non economici, a quelli di ricerca e
alle autorità amministrative indipendenti, il Dipartimento ricorda che per il 2012 il tetto si attesta a 302.937 euro.
Le amministrazioni interessate - si legge nel testo - dovranno evidenziare, per i casi in cui fossero emerse situazioni di
scostamento dal limite, se siano state completate le operazioni di riconduzione al tetto e se siano state impartite direttive
interne per assicurare l'applicazione a regime delle prescrizioni. Le risposte dovranno pervenire al Dipartimento entro il 10 settembre.
Il Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione Gianpiero D'Alia ha firmato la
lettera di trasmissione della proposta di Piano Nazionale Anticorruzione alla CIVIT (Commissione
Indipendente per la Valutazione e l'Integrità delle amministrazioni pubbliche). La proposta,
elaborata dal Dipartimento della Funzione Pubblica sulla base delle Linee di indirizzo del Comitato
interministeriale per il contrasto alla corruzione, dovrà ora essere approvata dalla CIVIT. "Il Piano
rappresenta il documento fondamentale per sviluppare la strategia nazionale di prevenzione della
corruzione in attuazione della legge n. 190 del 2012 e dei decreti attuativi e il presupposto per
l'elaborazione e l'adozione da parte di ciascuna amministrazione del proprio Piano Triennale di
Prevenzione della Corruzione. La strategia verrà completata in sede di Conferenza unificata, dove
verranno definite le modalità applicative di alcune prescrizioni nei confronti di regioni ed enti locali"



